Domenica 5 Aprile

Il sentiero delle 5 torri di Leivi

Un viaggio nell’entroterra di Chiavari

Sviluppo: Chiavari – Ri Alto – Curlo – S. Bartolomeo – S. Rufino – S. Lorenzo – Monte Castello – Maxena – S. Pier di Canne - Chiavari - Dislivello: 500 m -  Lunghezza: 15 Km - Difficoltà: T/E 

Il percorso si svolge lungo un vecchio sentiero abbandonato, riportato alla luce e ben ripulito dalla Pro Loco di Leivi nel 1998; forma un anello che dalla città di Chiavari sale sul crinale di Leivi e ritorna a Chiavari passando per Maxena e San Pier di Canne. Il sentiero è stato denominato "le cinque torri" perché, strada facendo, incontriamo una torre medioevale e quattro torri campanarie. 

 Non mancano certo le bellezze naturali e paesaggistiche (vista su tutto il Golfo del Tigullio, su parte della val Graveglia - Fontanabuona) con i principali monti che fanno corona (Monte Porcile, Zatta, Penna, Aiona, Ramaceto, Caucaso, ...), e testimonianze storico-architettoniche (edifici religiosi, fortificazioni medioevali e moderne). Leivi è storicamente, fino a tutt'oggi, un centro molto importante per la produzione dell'olio; oltre ai numerosi oliveti troveremo terrazzamenti coltivati ad ortaggi e fiori.

Itinerario:  dalla stazione FS di Chiavari percorriamo una parte del "Carruggio dritto" e imbocchiamo l'inizio del sentiero sulla strada che porta al Castello di Chiavari. 

A poche centinaia di metri dalla partenza troviamo una prima variante: 1) verso destra arriviamo alla prima torre campanaria (che non fa parte delle cinque): è della chiesa di Ri Alto, ancora nel comune di Chiavari, 2) proseguendo in salita si utilizza un sentiero che taglia i tornanti della strada carrozzabile per riunirsi all'altra variante cinquanta metri prima della torre d'avvistamento di Ri alto (a lato dx della strada). Proseguiamo in salita per una crosa e, ci lasciamo alle spalle la torre di avvistamento di Rì e raggiungiamo la prima torre campanaria in comune di Leivi, che appartiene alla chiesa di San Tommaso del Curlo, restaurata recentemente. 
 
Sul piazzale della chiesa abbiamo due possibilità: 1) proseguire sul lato Nord attraversando un bel bosco di castagni con vista sulla val Graveglia, Sestri Levante e la cinta di monti, o 2) dal lato Sud con vista sul Golfo del Tigullio. Arriviamo comunque alla seconda torre campanaria, quella della Chiesa di S. Bartolomeo con il caratteristico sagrato. 
 
Superata la Chiesa, all'altezza del Ristorante Al Cioso ci si dirige a destra, verso Via al Castello (non ci sono rovine, ma probabile sede di un antico castellaro - abitato di capanne poste nel punto più alto per motivi di difesa) per un lungo tratto di crinale o sua prossimità. 
Ancora, a Ovest , la terza torre di Leivi, simbolo del paese, e la quarta torre campanaria che è quella della chiesa parrocchiale di S. Rufino. Dopo un breve tratto asfaltato giungiamo al Bocco, punto principale di collegamento con Leivi e S. Colombano di Certenoli, e quindi con la Fontanabuona. 
 
Passando davanti al Ristorante Pepen prendiamo per San Lorenzo e qui troviamo l'ultima torre campanaria di Leivi, che appartiene alla chiesa di S. Lorenzo, la più antica delle chiese di Leivi. 
 
Da qui inizia la via del ritorno sul sentiero immerso nel bosco sino a raggiungere Maxena. Dopo una breve gradinata si arriva a San Pier di Canne, quindi con un quarto d'ora di cammino si ritorna alla stazione di Chiavari. 

REGOLAMENTO

  1. Le gite sociali proposte hanno lo scopo principale di favorire e diffondere la pratica dell’escursionismo montano; esse vengono organizzate dalla commissione Escursionismo che ne cura lo svolgimento per mezzo di accompagnatori, i quali operano volontariamente e gratuitamente.

  2. La partecipazione alle escursioni è riservata ai soli Soci del Club Alpino Italiano in regola con il tesseramento. Ciò nonostante i Soci che non hanno rinnovato la tessera sociale non oltre il 31 marzo ed i non Soci che intendessero partecipare, devono obbligatoriamente recarsi presso la Sede Sezionale entro il venerdì precedente la data dell'escursione per attivare la Polizza infortuni in attività sociale e la Polizza soccorso alpino in attività sociale per dar corso alle relative coperture assicurative. Non è la partecipazione di non iscritti al CAI o di Soci non in regola con il tesseramento. I minorenni possono partecipare alle gite solo se autorizzati da chi esercita nei loro confronti la “potestà dei genitori” ed accompagnati da persona responsabile.

  3. Il rapporto che si instaura, durante le gite, tra gli accompagnatori ed i partecipanti si configura nella fattispecie dello "accompagnamento volontario gratuito per spirito associativo, per amicizia o per mera cortesia; di tipo non qualificato e non professionale".

  4. La frequentazione della montagna è soggetta a pericoli che comportano rischi; gli organizzatori ed accompagnatori adottano misure di prudenza e di prevenzione, derivanti dalla normale esperienza, per contenere, in entità e probabilità, tali rischi durante lo svolgimento delle gite, ma non assumono responsabilità alcuna al riguardo. Ogni partecipante è consapevole a priori dell’esistenza dei suddetti pericoli e, con la sua partecipazione alla gita, assume personalmente in proprio tutti i conseguenti rischi, nonché le responsabilità per i danni che può arrecare, direttamente o indirettamente, ad altri.

  5. E' facoltà degli organizzatori ed accompagnatori di modificare programmi ed itinerari delle gite, anche durante lo svolgimento delle stesse.

  6. Di norma, i partecipanti devono provvedere personalmente al raggiungimento delle località dalle quali hanno inizio le gite, effettuando i viaggi con mezzi propri, a proprio rischio ed a proprie spese; in caso di espatrio devono essere muniti di valido documento personale. A tutti gli effetti le gite hanno inizio e termine nelle suddette località base, essendo i viaggi non compresi nelle competenze degli organizzatori ed accompagnatori; i partecipanti devono presentarsi puntualmente in tali località pena l’esclusione dalle gite, non essendo prevista l’attesa dei ritardatari. Nel caso di viaggi organizzati con trasporto in pullman, la responsabilità del viaggio compete al vettore e l’obbligo di puntualità è riferito agli orari stabiliti per le partenze (andata e ritorno) del mezzo

  7. I partecipanti devono essere muniti di indumenti ed attrezzi completi, idonei ed efficienti, nonché idonei al tipo di gita cui partecipano, essendo l’equipaggiamento personale anche un importante fattore di sicurezza; essi devono inoltre possedere un grado di preparazione adeguato alle gite in programma.

  8. Fermo quanto precisato al punto 3) del presente Regolamento, i partecipanti sono invitati a seguire diligentemente le indicazioni via via fornite loro, durante la gita, dagli accompagnatori ed a collaborare con essi per la buona riuscita della medesima. E' facoltà degli accompagnatori accettare la partecipazione degli iscritti all'escursione informando coloro che non risultano adeguatamente preparati della loro cancellazione all'iscrizione

  9. Tutti, accompagnatori e partecipanti, devono tenere in ogni circostanza un comportamento civile corretto e coerente con i principi dell’etica alpinistica.

  10. Le gite sociali sono attività del CAI e perciò, oltre al presente Regolamento, sono subordinate anche agli Statuti e Regolamenti del CAI e delle singole sezioni.