21 e 22 settembre

BOCCHETTE DI BRENTA CENTRALI (Via Ferrata)

30 posti disponibili - Chiusura iscrizioni 17 settembre ore 21- Obbligo di casco, imbrago e set da ferrata - LIVELLO INTERMEDIO
Partenza da Legnano ore 7.00 - Località di partenza: Madonna di Campiglio, Rifugio Vallesinella - Difficoltà: EEA Via Ferrata - Da Madonna di Campiglio salire in macchina fino al parcheggio al Rifugio Vallesinella (1513m).
1° giorno dislivello 1067 m.
Dal Rifugio Vallesinella (1513m) proseguire a piedi, lungo il facile sentiero n.317, al Rifugio Casinei (1825m) e poi per il Sentiero dei Brentei n. 318 al Rifugio dei Brentei (2182m, 2 ore). Da qui in un ora, per il sentiero n. 323, al Rifugio Alimonta (2580m).
2° giorno via ferrata dislivello 400 m.
Dal Rifugio Alimonta (2580m) si inizia facilmente sul sentiero 323 salendo poi per il nevaio degli Sfulmini alla ventosa Bocca di Armi, dove è posto l’inizio della Via Ferrata (30 min). Dopo le prime scale in ferro si raggiunge la cengia che, con fune metalliche, porta sul versante est delle Torre di Brenta. Esposta, ma finalmente riparata dal vento, inizia qui la vera ‘traversata su cengia’ delle Bocchette Centrali, che in breve porta al punto chiave della ferrata: l’emozionante cengia a forma di ferro di cavallo del sentiero Figari. Questo tratto largo non più di 50 cm, molto esposto ma ottimamente attrezzato, porta sotto gli Sfulmini all’impressionante vista sul Campanile Alto e lo splendido Campanile Basso. Da qui si continua quindi in leggera discesa, sempre sul versante orientale, aggirando prima il Campanile Alto (punto di sosta con vista) per scendere a zig zag e con attenzione su rocce spesso bagnate ad un nevaietto facile. Superato quest’ultimo si continua a scendere in un ambiente maestoso, per arrivare quasi a toccare il mitico Campanile Basso, salito per la prima volta nel 1899 dagli austriaci Ampferer e Berger. Il silenzio è interrotto soltanto dalle cordate di arrampicatori impegnate sulle vie e dal vento che riprende nuovamente a soffiare in vicinanza dalla forcella. Scavalcata la forcella con breve salita su terreno scivoloso si raggiunge una croce in ferro, prima di scendere verso destra sul versante ovest del Cima Brenta Alta. Da qui consunti gradini e scale scendono ad un'altra cengia che si segue rimanendo in quota. Godendo della splendida vista sulla Cima Tosa e sul Crozzon di Brenta, infine si percorrono le ultime scale in ferro ed il nevaio finale.
DISCESA
Scesi sul ghiacciaio posto sotto la Bocca di Brenta si può rientrare in un ora, per facile Sentiero dei Brentei (n. 318), al Rifugio dei Brentei (2182m). Quindi, con un'altra ora e mezza, al Rifugio Vallesinella ed il parcheggio.

REGOLAMENTO

  1. Le gite sociali proposte hanno lo scopo principale di favorire e diffondere la pratica dell’escursionismo montano; esse vengono organizzate dalla commissione Escursionismo che ne cura lo svolgimento per mezzo di accompagnatori, i quali operano volontariamente e gratuitamente.

  2. La partecipazione alle escursioni è riservata ai soli Soci del Club Alpino Italiano in regola con il tesseramento. Ciò nonostante i Soci che non hanno rinnovato la tessera sociale non oltre il 31 marzo ed i non Soci che intendessero partecipare, devono obbligatoriamente recarsi presso la Sede Sezionale entro il venerdì precedente la data dell'escursione per attivare la Polizza infortuni in attività sociale e la Polizza soccorso alpino in attività sociale per dar corso alle relative coperture assicurative. Non è la partecipazione di non iscritti al CAI o di Soci non in regola con il tesseramento. I minorenni possono partecipare alle gite solo se autorizzati da chi esercita nei loro confronti la “potestà dei genitori” ed accompagnati da persona responsabile.

  3. Il rapporto che si instaura, durante le gite, tra gli accompagnatori ed i partecipanti si configura nella fattispecie dello "accompagnamento volontario gratuito per spirito associativo, per amicizia o per mera cortesia; di tipo non qualificato e non professionale".

  4. La frequentazione della montagna è soggetta a pericoli che comportano rischi; gli organizzatori ed accompagnatori adottano misure di prudenza e di prevenzione, derivanti dalla normale esperienza, per contenere, in entità e probabilità, tali rischi durante lo svolgimento delle gite, ma non assumono responsabilità alcuna al riguardo. Ogni partecipante è consapevole a priori dell’esistenza dei suddetti pericoli e, con la sua partecipazione alla gita, assume personalmente in proprio tutti i conseguenti rischi, nonché le responsabilità per i danni che può arrecare, direttamente o indirettamente, ad altri.

  5. E' facoltà degli organizzatori ed accompagnatori di modificare programmi ed itinerari delle gite, anche durante lo svolgimento delle stesse.

  6. Di norma, i partecipanti devono provvedere personalmente al raggiungimento delle località dalle quali hanno inizio le gite, effettuando i viaggi con mezzi propri, a proprio rischio ed a proprie spese; in caso di espatrio devono essere muniti di valido documento personale. A tutti gli effetti le gite hanno inizio e termine nelle suddette località base, essendo i viaggi non compresi nelle competenze degli organizzatori ed accompagnatori; i partecipanti devono presentarsi puntualmente in tali località pena l’esclusione dalle gite, non essendo prevista l’attesa dei ritardatari. Nel caso di viaggi organizzati con trasporto in pullman, la responsabilità del viaggio compete al vettore e l’obbligo di puntualità è riferito agli orari stabiliti per le partenze (andata e ritorno) del mezzo

  7. I partecipanti devono essere muniti di indumenti ed attrezzi completi, idonei ed efficienti, nonché idonei al tipo di gita cui partecipano, essendo l’equipaggiamento personale anche un importante fattore di sicurezza; essi devono inoltre possedere un grado di preparazione adeguato alle gite in programma.

  8. Fermo quanto precisato al punto 3) del presente Regolamento, i partecipanti sono invitati a seguire diligentemente le indicazioni via via fornite loro, durante la gita, dagli accompagnatori ed a collaborare con essi per la buona riuscita della medesima. E' facoltà degli accompagnatori accettare la partecipazione degli iscritti all'escursione informando coloro che non risultano adeguatamente preparati della loro cancellazione all'iscrizione

  9. Tutti, accompagnatori e partecipanti, devono tenere in ogni circostanza un comportamento civile corretto e coerente con i principi dell’etica alpinistica.

  10. Le gite sociali sono attività del CAI e perciò, oltre al presente Regolamento, sono subordinate anche agli Statuti e Regolamenti del CAI e delle singole sezioni.