MONTE GRONA 1736 m

Ritrovo ore 7.00 a Legnano, piazza del mercato – Breglia, Monti di Breglia – Quota 1.736 m. – Dislivello: 740 m. – Sviluppo 7 km – Difficoltà: E

Accesso: Breglia in Plesio (CO), Monti di Breglia, Via ai Monti di Breglia. N.B. A Breglia, all’imbocco della Via ai Monti di Breglia, un totem grigio eroga i biglietti di accesso al parcheggio (€ 3,00).

Percorso: Il monte Grona è una delle principali cime del Lario, caratteristico per le compatte guglie di calcare norico, roccia sedimentaria risalente all’era del Mesozoica. Siamo sulla dorsale tra I laghi di Como e di Lugano. Saliamo al rifugio Menaggio e già qui si è formata la coda di chi ha da sperimentare l’effetto “rocchetta”. Dal panoramico terrazzo del rifugio tagliamo il versante verso ovest per aggirare i Denti del Grona, prendendo il versante sud-ovest con vista sul lago di Lugano. Vedi che hai lo sguardo rivolto in basso! Con vista sulle vette delle Alpi svizzere! Il sentiero sale diretto, diretto, è la “direttissima” bellezza; la vetta è lì che ci sovrasta e ci attira. Qualche roccetta e ci si beve il dislivello con la lingua fuori. Dalla vetta si ammira un bellissimo panorama: le già citate Alpi svizzere a ovest, i monti Pizzo di Gino, Tabor e Bregagno prossimi a nord, i monti dell’alta Valtellina, il Legnone, il Pizzo Alto, il Pizzo dei tre Signori, lo Zuccone Campelli e le Grigne al di là dal lago di Como, i monti sorgenti Barro, Cornizzolo, Corni di Canzo e le altre cime del Triangolo Lariano a sud.

Scendiamo per il versante nord alla Forcoletta, poi, su ampio e panoramico crinale prativo raggiungiamo località Sant’Amate. Stiamo calpestando le rocce metamorfiche del Bregagno, ma tranquilli, sono ricoperte da un abbondante manto erboso. Ora, giù nella steppa, il sentiero si fa riposante e la vista, mai sazia, spazia. Si prosegue in incantevole rado bosco di betulle alternato alla macchia di ginestre, per immergersi, alla fine, in fitto bosco.

Discesa Su percorso ad anello, passando per la Forcoletta e località Sant’Amate.

REGOLAMENTO

  1. Le gite sociali proposte hanno lo scopo principale di favorire e diffondere la pratica dell’escursionismo montano; esse vengono organizzate dalla commissione Escursionismo che ne cura lo svolgimento per mezzo di accompagnatori, i quali operano volontariamente e gratuitamente.

  2. La partecipazione alle escursioni è riservata ai soli Soci del Club Alpino Italiano in regola con il tesseramento. Ciò nonostante i Soci che non hanno rinnovato la tessera sociale non oltre il 31 marzo ed i non Soci che intendessero partecipare, devono obbligatoriamente recarsi presso la Sede Sezionale entro il venerdì precedente la data dell'escursione per attivare la Polizza infortuni in attività sociale e la Polizza soccorso alpino in attività sociale per dar corso alle relative coperture assicurative. Non è la partecipazione di non iscritti al CAI o di Soci non in regola con il tesseramento. I minorenni possono partecipare alle gite solo se autorizzati da chi esercita nei loro confronti la “potestà dei genitori” ed accompagnati da persona responsabile.

  3. Il rapporto che si instaura, durante le gite, tra gli accompagnatori ed i partecipanti si configura nella fattispecie dello "accompagnamento volontario gratuito per spirito associativo, per amicizia o per mera cortesia; di tipo non qualificato e non professionale".

  4. La frequentazione della montagna è soggetta a pericoli che comportano rischi; gli organizzatori ed accompagnatori adottano misure di prudenza e di prevenzione, derivanti dalla normale esperienza, per contenere, in entità e probabilità, tali rischi durante lo svolgimento delle gite, ma non assumono responsabilità alcuna al riguardo. Ogni partecipante è consapevole a priori dell’esistenza dei suddetti pericoli e, con la sua partecipazione alla gita, assume personalmente in proprio tutti i conseguenti rischi, nonché le responsabilità per i danni che può arrecare, direttamente o indirettamente, ad altri.

  5. E' facoltà degli organizzatori ed accompagnatori di modificare programmi ed itinerari delle gite, anche durante lo svolgimento delle stesse.

  6. Di norma, i partecipanti devono provvedere personalmente al raggiungimento delle località dalle quali hanno inizio le gite, effettuando i viaggi con mezzi propri, a proprio rischio ed a proprie spese; in caso di espatrio devono essere muniti di valido documento personale. A tutti gli effetti le gite hanno inizio e termine nelle suddette località base, essendo i viaggi non compresi nelle competenze degli organizzatori ed accompagnatori; i partecipanti devono presentarsi puntualmente in tali località pena l’esclusione dalle gite, non essendo prevista l’attesa dei ritardatari. Nel caso di viaggi organizzati con trasporto in pullman, la responsabilità del viaggio compete al vettore e l’obbligo di puntualità è riferito agli orari stabiliti per le partenze (andata e ritorno) del mezzo

  7. I partecipanti devono essere muniti di indumenti ed attrezzi completi, idonei ed efficienti, nonché idonei al tipo di gita cui partecipano, essendo l’equipaggiamento personale anche un importante fattore di sicurezza; essi devono inoltre possedere un grado di preparazione adeguato alle gite in programma.

  8. Fermo quanto precisato al punto 3) del presente Regolamento, i partecipanti sono invitati a seguire diligentemente le indicazioni via via fornite loro, durante la gita, dagli accompagnatori ed a collaborare con essi per la buona riuscita della medesima. E' facoltà degli accompagnatori accettare la partecipazione degli iscritti all'escursione informando coloro che non risultano adeguatamente preparati della loro cancellazione all'iscrizione

  9. Tutti, accompagnatori e partecipanti, devono tenere in ogni circostanza un comportamento civile corretto e coerente con i principi dell’etica alpinistica.

  10. Le gite sociali sono attività del CAI e perciò, oltre al presente Regolamento, sono subordinate anche agli Statuti e Regolamenti del CAI e delle singole sezioni.